Le aree oggetto di intervento riguardano:
La storia del centro urbano di Stezzano è da leggersi facilmente nel suo stesso disegno planimetrico, ove la mancanza di un unico soggetto cui spettasse la detenzione del potere, tanto religioso, quanto temporale, ne ha escluso una configurazione regolare, preimpostata, o accentrata attorno ad un polo catalizzatore.
La struttura del fortilizio medievale doveva articolarsi in diversi edifici incuneati nel quadrante Nord-Est del crocevia tra due delle principali strade che solcavano la pianura bergamasca: la via che da Bergamo giunge sino a Treviglio e quella che, attraversando perpendicolarmente la prima, conduce da Guzzanica sino a Zanica.
Il disegno attuale della Piazza della Libertà di Stezzano è il risultato di un importante intervento di riqualificazione avvenuto alla fine degli anni ’80 del Novecento, seguito da modifiche limitate all’individuazione di ulteriori spazi di sosta delle vetture lungo la carreggiata.
Il tema della mobilità rappresenta senza dubbio uno dei punti chiave sui quali si è intervenuti per migliorare le condizioni di abitabilità del nucleo antico di Stezzano e riqualificarne gli spazi aperti: per l’elevato valore del patrimonio costruito e la fragilità del suo equilibrio urbanistico, si è scelto di proteggerlo dall’impatto associato alle forme di trasporto più congestionanti, così anche da garantirne la vitalità e vivibilità.
La soluzione elaborata si basa innanzitutto su una politica di riduzione del traffico veicolare in ingresso al centro cittadino, per limitare i disagi ad esso associati in termini di inquinamento, tanto atmosferico quanto acustico, congestione e sicurezza, a favore degli spostamenti a piedi e con mezzi non inquinanti: ciò è stato possibile istituendo il senso unico di marcia.
Lo scenario elaborato interviene nel contesto urbano con l’intento di individuare, ove possibile, percorsi ed aree ad utilizzo prevalentemente pedonale, segnalati con una pavimentazione appropriata che, seppur a raso, siano distinguibili rispetto al resto della carreggiata stradale.
In particolar modo, all’interno dell’invaso della Piazza Libertà non si è ritenuto opportuno, soprattutto per questioni estetiche in relazione all’ambiente circostante, identificare spazi specializzati per i vari tipi di mobilità a favore di un utilizzo ibrido, seppure attento, dell’intera area: per tale motivo non si sono delineate “piste ciclabili” nel vero senso del termine, cioè spazi segregati rispetto all’uso pedonale. Si è preferito altresì allestire un ampio spazio aperto privo di ostacoli per i movimenti sia pedonali, sia ciclabili, ove tuttavia non appare difficile identificare visivamente, grazie alla disposizione degli elementi di arredo urbano e a locali soluzioni superficiali della pavimentazione, idonee aree destinate alla circolazione dei pedoni e delle biciclette, di concerto con zone più protette, atte a favorire la sosta degli utenti.
Il progetto, nel rispetto delle richieste dell’Amministrazione, restituisce la piazza agli abitanti, agli utenti, ai pedoni: ciò si concretizza attraverso la ridefinizione del percorso stradale, a senso unico su di un’unica corsia e limitato alla sola prosecuzione di Via Dante sino a Via Bergamo, avendo eliminato il collegamento con Via Caroli e Via Piave, in modo da recuperare un’ampia porzione di superficie da destinare a piazza.
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