Muffa e termografia

La termografia delle pareti può dunque essere usata per:

    • ricerca dei punti di criticità con definizione della loro estensione;
    • contestazione legale all’impresa esecutrice dei lavori per la presenza di gravi vizi e difetti costruttivi;
    • avvio di azioni legali nei confronti dei responsabili: progettista, direttore dei lavori, impresa edile;
    • scelta delle strategie d’intervento per prevenire, ridurre, ed eliminare l’insorgenza di umidità e muffe sulle pareti con conseguente danneggiamenti ed insalubrità degli ambienti;

Con una perizia termografica è dunque possibile rilevare l’umidità ancor prima che compaiano i segni della muffa vera e propria. Infatti l’umidità è in pratica il terreno di coltura delle spore fungine che provocano l’insorgenza dei classici segni neri della muffa sulle pareti.

La termografia a infrarossi
 può essere utilizzata per rilevare l’umidità nei materiali da costruzione, vedere i problemi dell’involucro edilizio legati alle dispersioni termiche che creano le giuste condizioni per la crescita delle muffe nonchè  analizzare tali problemi negli impianti di climatizzazione e ricambio d’aria.

Le immagini termografiche funzionano bene nel trovare l’umidità nei materiali quando esiste un buon contrasto termico per effetto del raffreddamento evaporativo e quando le differenze di temperatura sono elevate. Funzionano meno bene quando i materiali si asciugano.

La termografia è quindi particolarmente utile ed importante per l’individuazione delle zone umide sulle pareti e sui soffitti rendendo visibile quello che ad occhio nudo non si può vedere.

Questo perché prima si rileva il rischio di muffe, quando è ancora in via di sviluppo, prima si può fare qualcosa al riguardo evitando i rischi connessi per la salute, le attrezzature, le strutture ed arredi dell’edificio.