L''indagine effettuata sulla struttura in oggetto è stata finalizzata alla stesura di un report completo sulle prestazioni energetiche della struttura. Per questo motivo la procedura ha comportato diverse fasi tra cui: l'indagine termografica, la misura della trasmittanza termica degli elementi dell'edificio, la determinazione delle stratigrafie dei pacchetti tecnologici che compongono l'edificio. 

Il complesso manifatturiero Moreschi SpA di via Cararola in Vigevano, è stato realizzato agli inizi del 2000. Il sito comprende l'area principale di lavorazione, uno spaccio aziendale, l'asilo e un ulteriore corpo di fabbrica realizzato a sud del complesso principale.  

Le aree oggetto dell'indagine termografica sono stati i prospetti interni ed esterni del sito produttivo, sia per il capannone principale, che per il magazzino, l’asilo e lo spaccio. È stata analizzata approfonditamente tutta la superficie interna ed esterna per evitare la possibilità di incorrere in errore di lettura ed interpretazione. 

L'analisi all'infrarosso (IR) è in generale tesa alla verifica di eventuali discontinuità delle strutture e alla verifica dello stato di isolamento dell'edificio oggetto di indagine. L’analisi termografica è stata integrata con altre metodologie di analisi per garantire una completezza di interpretazione dei fenomeni in atto.

Le indagini termografiche consentono esclusivamente valutazioni di tipo qualitativo e non quantitativo, inoltre le condizioni climatiche, ovvero l'insieme di tutte le condizioni al contorno, influenzano in maniera determinante l'esito delle indagini, rendendo in talune circostanze difficile la corretta interpretazione dei termogrammi.

La principale letture delle dispersioni termiche, comunque, avviene dalla superfici interne, evidenziando le zone a temperatura anomala, corrispondenti, principalmente, alle porzioni di pannello prefabbricato non energeticamente efficiente a causa di una evidente mancanza di coibentazione. Sono molto rappresentative le immagini termiche interne dove vengono evidenziate le zone a temperatura inferiori, corrispondenti alle porzioni con ridotto isolamento o porzioni di ponti termici. Per questo motivo si è scelto di effettuare la battuta in una giornata molto fredda sfruttando il massimo delta termico tra interno ed esterno.

L’indagine termografica è stata finalizzata alla lettura delle dispersioni termiche dell'involucro. La tecnica della termografia all’infrarosso consente di ottenere la rappresentazione della distribuzione superficiale della temperatura. La prova è completamente non distruttiva e permette di leggere la disposizione delle dispersioni termiche corrispondenti a differenze rilevate della temperatura superficiale

La temperatura superficiale di un oggetto è il risultato dei processi di propagazione del calore al suo interno, dovuti ai flussi di calore entranti/uscenti ed alla trasmissione del calore all’interno del mezzo indagato. Sfruttando un’adeguata sollecitazione termica della struttura, la lettura termografica della sua superficie può fornire informazioni sulle perdite di calore stesse della struttura indagata. La differenza di materiali e di isolamento termico può leggersi mediante l’”impronta” che essi proiettano sullo strato superficiale che li ricopre.

Al fine di ottenere delle informazioni utili, occorre una fase di progettazione dell’indagine per poter determinare le esatte condizioni di prova. La battuta termografica è stata integrata con la misura in opera della trasmittanza effettuata mediante termoflussimetro. La misura è stata effettuata per un periodo superiore alle 96 ore per avere una lettura attendibile della trasmittanza.

Per il calcolo della trasmittanza a norma è necessario conoscere la stratigrafia e le caratteristiche dei componenti della parete. Per ottenere questi dati si può procedere o con dei carotaggi (effettuati per maggiore verifica sulla concentrazione d’acqua nella muratura) con la successiva valutazione della tipologia del materiale isolante e della sua densità oppure con la misura della trasmittanza della parete stessa.

Il secondo metodo è preferibile perché non è invasivo e dà risultati più affidabili. La misura della trasmittanza necessità di una strumentazione composta da:

·         Termoflussimetro. Composto da un sottile strato di materiale di resistenza termica nota e stabile, utilizza come elemento sensibile una termopila;

·         Sonde di temperatura per le superfici della parete;

·         Acquisitore dati o PC.

Grazie ai risultati ottenuti è stato infine possibile eseguire un report con l'indicazione delle dispersioni termiche dell'edificio e le problematiche che insistono sull'involucro.